Tour vespistico Virtuale “Città di Maddaloni”. CLICCA QUI PER PARTECIPARE

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Tour vespistico Virtuale "Città di Maddaloni"

Ciao Vespista! Benvenuto al Tour Vespistico virtuale "Città di Maddaloni" organizzato dal Vespa Club Maddaloni! Considerati i tempi che corrono a causa dell'emergenza sanitaria da Covid-19 che ha bloccato tutte le manifestazioni sociali e sportive, speriamo di poterti regalare qualche momento di svago con questa nostra iniziativa digitale. Immagina di essere in sella alla tua amata Vespa, col vento che ti accarezza la pelle ed il sole che bacia il tuo viso. Stai raggiungendo la nostra città, Maddaloni, da dove avrà inizio il tuo personalissimo tour alla scoperta dei nostri luoghi. Sei pronto? Bene! Allora cominciamo!!! 

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Briefing

Prima di dare inizio al tuo personalissimo tour, per trarre il massimo da questa esperienza, ti consigliamo di visionare la mappa ed il video che trovi in questa pagina.

La mappa mostra il percorso di circa 20 km che vivrai virtualmente in nostra compagnia alla scoperta della nostra città ed alle sue storie di puro Vespismo!

Il video che ti consigliamo vivamente di vedere (3 minuti), ti permetterà ulteriormente di calarti nell'esperienza di questo raduno virtuale!

Dopo aver visto il video, per dare inizio al tuo percorso rispondi a questa semplicissima domanda: Maddaloni è in provincia di...?

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Il luogo di ritrovo per poi partire alla volta di questo inedito raduno/tour è la nostra sede, in via Appia 167. Ma prima di ingranare la marcia e lasciare la frizione, sai dirci quando è stata inaugurata la nostra sede?

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Ora accelera, raggiungi l'incrocio e svolta a sinistra su via Libertà. Alla tua destra puoi ammirare la chiesetta di Montevergine seguita a ruota dallo stadio Comunale "Cappuccini". Alla tua sinistra, invece, noterai un grande ed antico monumento, composto da quattro colonne che affiancano un ingresso. Quella è la porta "Iano Pacifero" (foto) posta nella villa comunale dedicata al nostro concittadino Franco Imposimato. Sapresti dire quali tra queste attività ha condotto in vita Franco Imposimato?

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Ora svolta a destra e lascia via Libertà. Raggiungi il prossimo incrocio e svolta di nuovo a destra su Via Roma per poi seguire le indicazioni che ti condurranno alle porte del centro storico, dove ti troverai dinnanzi alla splendida Basilica Minore del Corpus Domini, una delle testimonianze del florido periodo maddalonese. Da citare sono le splendide opere che si trovano all'interno della chiesa, ma le opere di maggior rilievo sono l'altare e il campanile disegnati da un noto architetto. Chi?

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Proseguendo sulla stessa strada, superando il Municipio, incontrerai quella che per i maddalonesi è una vera e propria istituzione, luogo di formazione scolastica e di vita per tante generazioni della nostra città: la "Fondazione Villaggio dei Ragazzi". Fondatore del "Villaggio dei Ragazzi" fu un altro nostro celeberimmo concittadino: Don Salvatore D’Angelo. Nell’immediato dopoguerra, Don Salvatore decide di dedicarsi interamente all’attività di assistenza all’infanzia abbandonata. Nel novembre del 1947, nella caserma “Nino Bixio” di Maddaloni, inutilizzata dopo la guerra, dà vita alla “Casa del Fanciullo”, che diviene poi “Villaggio dei Ragazzi” e, nel 1975, “Fondazione Villaggio dei Ragazzi”. Il 30 Maggio del 2000, Don Salvatore ritorna alla Casa del Padre. Una vita meravigliosa, quella del sacerdote-fondatore, vissuta nella Fede e nella Carità cristiana verso i giovani emarginati, deboli e sofferenti. Don Salvatore è stato un educatore eccezionale, capace di creare, in più di 50 anni di attività, un sistema educativo volto a promuovere l’integrazione sociale e l’inserimento nel mondo del lavoro di giovani in condizioni di bisogno e di disagio individuale e familiare.
Gli spazi del Villaggio dei Ragazzi hanno in più occasioni ospitato importanti eventi sportivi, tra cui il il giro d'Italia per il ciclismo. Anche nel panorama vespistico il Villaggio dei Ragazzi ha fatto da cornice a diversi eventi, l'ultimo dei quali è stato:

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Rientriamo ora nella storica via Roma per affacciarci e risalire poi lungo "Corso I Ottobre", tra le principali strade della città e che negli anni ha fatto da palcoscenico a tante iniziative delle varie associazioni operanti in città, tra cui quelle organizzate dal Vespa Club Maddaloni. Qui infatti abbiamo sfilato in parata per il Tour Vespistico del Matese, per il Trofeo del Mezzogiorno, per le varie edizioni della befana in Vespa e per tanti altri eventi. Il nostro Corso è stato inoltre il traguardo della tappa della Milano-Taranto. Ma per quante edizioni?

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Entriamo ora in un piccolo vicoletto che affiora dalla tua destra. Sembra essere fatto apposta per essere percorso in Vespa! Questa stradina ci porta sulla bellissima oasi verde che domina piazza della Pace, ora ribattezzata in memoria di un nostro illustre concittadino del quale commemoriamo proprio in questi giorni (30 maggio) i 20 anni dalla sua scomparsa. Di chi si tratta?

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Quale evento vespistico abbiamo svolto nei pressi di piazza della Pace?

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Continuando a viaggiare tra le strade di Maddaloni, ti viene da pensare alla magnificenza di un monumento che hai visto poco prima. E' il monumento dedicato ai caduti della città durante le due guerre mondiali. Ma dov'è che l'hai visto?

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Addentriamoci ora nel centro storico maddalonese. All'incrocio tra via Nino Bixio e via San Giovanni occorre fare una sosta per una interessante visita al Museo Civico di Maddaloni. Questo Museo raccoglie per la maggior parte reperti dell'antica Calatia. Ha una superficie utile di circa 650 m² distribuita su tre livelli. Con pannelli didattici e oggetti, il museo racconta la storia e l’evoluzione del territorio di Maddaloni per l’evo antico (reperti archeologici dell’antica Calatia, dall’Età del Rame, 2800-1800 a.C., al III sec. d.C.), per il medioevo e l’età moderna, fino all’Ottocento. Oltre agli oggetti archeologici, sono presenti le maioliche del ‘700 realizzate nelle officine di Maddaloni, le statue ed i dipinti del XVII e del XVIII secolo e gli oggetti (ex voto) in oro, argento e corallo provenienti dal santuario dedicato al patrono. Ma qual'è il Santo patrono di Maddaloni?

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Rimontiamo in Vespa per addentrarci ora nel vero cuore del centro storico. Percorrendo le tradizionali stradine lastricate, giungiamo ora al Borgo dei Formali. Un dedalo di viuzze in cui si respira un'aria d'altri tempi. Lontano dal traffico cittadino, gli stretti vicoli del Borgo dei Formali, inaccessibili alle autovetture, consentono di passeggiare serenamente in un contesto che conserva una forte impronta medievale, con scorci panoramici che affacciano sulla Terra di Lavoro. Degni di nota sono l'Antro di Matalo, cavità artificiale utilizzata in tempi remoti per l'estrazione della pietra calcarea, e il mulino ducale, realizzato dal duca Domenico Marzio Carafa alla fine del Seicento, con il suo acquedotto e le vasche di raccolta dell'acqua e una architettura secentesca che lo ha reso soggetto a vincolo architettonico da parte del Ministero dei Beni Culturali. Percorrendo una stradina un po' nascosta, da Borgo dei Formali si può raggiungere un altro importante luogo di interesse storico per Maddaloni. Quale?

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Simbolo della città, il Castello domina da ogni strada della cittadina. Risale all'epoca normanna e fu costruito per la sua posizione strategica. L'edificio è situato a un'altitudine di 170 metri sul livello del mare, ha una forma irregolare e nel corso degli anni ha subito molte trasformazioni. Il complesso della fortificazione è sviluppato intorno alla grande torre rettangolare che è alta più di venti metri.
Un riferimento esplicito alla sua esistenza risale solo all'anno 1099, citato come "Castrum Kalato Maddala". Intorno all'VIII secolo fu rafforzato nelle sue difese dalla torre superiore piccola, detta anche Castelluccio.
Nel 1390 il castello fu concesso a Carlo Artus d'Angiò, conte di Sant'Agata de' Goti, il quale divenne il nuovo feudatario di Maddaloni. A lui si deve l'ulteriore rafforzamento del borgo con la costruzione della torre cilindrica grande denominata per l'appunto torre Artus (1390 - 1402). Nel 1445 il castello fu riscattato da Pietro da Mondrago, il quale si rese protagonista della famosa congiura dei baroni e perciò fu scacciato dalla città nel 1460, quando Ferrante d'Aragona mise a ferro e a fuoco il castello con il suo borgo. Da questo momento in poi il castello fu abbandonato e disabitato fino al 1821, quando fu acquistato dalla famiglia De Sivo che lo trasformò in una dimora per incontri e battute di caccia. Il complesso storico che sormonta la città dà anche un soprannome a Maddaloni. Quale?

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Ritornando a Borgo dei Formali e sfrecciando con la tua Vespa per le sue caratteristiche stradine, si può raggiungere anche un altro luogo di interesse per la nostra città, ovvero una delle chiese più antiche di Maddaloni che custodisce un meraviglioso santuario gotico con affreschi di scuola locale degli inizi del XV secolo. Rappresentano un Cristo pantocratore, l'Annunciazione e la Crocifissione. A chi è intitolata questa piccola ma affascinante chiesa?

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Recupera la tua Vespa e riscendiamo Borgo dei Formali, puntando ora ad uscire dalla città. Viaggiamo in direzione di Via Ponte Carolino, dove si trova un altro piccolo ma significativo emblema della nostra città: una torre dell'orologio. A che anno può risalire secondo te?

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Lungo questa stessa strada occorre fare un'altra sosta. Stavolta visiteremo il Museo degli antichi mestieri e della civiltà contadina. In questo museo, frutto di donazioni dei cittadini maddalonesi al gruppo archeologico "Franco Imposimato" dal '76 ad oggi, sono esposti numerosi attrezzi da lavoro dello scorso secolo e riproposti alcuni laboratori d'epoca del sellaro, del ferraro, del mannese, del carzularo, del seggerellaro, dello spurtellaro, del conciapiatti. Un'intera sezione è dedicata alla civiltà contadina, con i suoi attrezzi e accessori. La popolazione maddalonese anticamente eccelleva in una particolare pratica contadina. Quale?

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Continuiamo a viaggiare sulle ruote della storia per raggiungere, ora, un altro importante museo maddalonese. Il Museo archeologico di Calatia, inaugurato nel 2003, è situato all'interno del Casino ducale dei “Carafa della Stadera”, masseria fortificata del XVI secolo, che fu una delle residenze principali di questa famiglia, il cui stemma domina la volta del portone d'entrata, nonché il luogo che spesso ospitava il sovrano Carlo III di Borbone nelle sue frequenti battute di caccia. La mostra riguarda tre temi principali: il territorio, la città e la necropoli. Nelle cinque sale del museo sono esposti numerosi e preziosi reperti utili a ricostruire la vita quotidiana che si svolgeva nell'antica città di Calatia a partire dall'VIII secolo a.C. Al piano terra, nelle stanze che venivano utilizzate per le attività agricole, vi è la sezione dedicata al territorio, alla città e alle necropoli; mentre al piano superiore, negli antichi ambienti privati e di rappresentanza organizzati in “quarti”, i reperti testimoniano la storia della viabilità, delle aristocrazie tra VI e V secolo a. C. e la vita delle donne e degli uomini in età orientalizzante. Attualmente il cortile interno ospita una fedele ricostruzione di una domus che è stata oggetto di studio da parte della S.U.N. e una mostra relativa alle fasi di scavo in essa condotte e i vari reperti recuperati. E’ possibile visitare anche la cappella settecentesca, piccolo edificio a pianta centrale con tre altari in marmo e volta a botte, decorata con stucchi bianchi e oro. Ma cos'è la Calatia?

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Prima di lasciare il centro abitato, il nostro tour tocca un ultimo importante luogo di interesse urbano: il Convitto Nazionale Giordano Bruno, la più antica istituzione scolastica della provincia casertana; il convitto nasce grazie a Giuseppe Bonaparte che emana una legge nel 1807. La struttura trova residenza a Maddaloni nel soppresso monastero dei Conventuali. Il Salone storico si caratterizza per il soffitto, coperto dalla tela settecentesca di 720 metri quadri, una delle più grandi al mondo. Chi fu uno degli allievi più celebri del Convitto?

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Ci accingiamo ora a lasciare il centro città. Con la tua Vespa puoi ora sfrecciare nell'agro maddalonese, fatto di rettilinei e curve mozzafiato. Ci accingiamo a imboccare la strada che, a lungo andare, ci condurrà verso Telese e paesi limitrofi. In uno di questi paesi nel 2016 si è svolta la giornata della Vespa. In quale?

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Dopo un lungo rettilineo, sfrecciando sotto il sole tipico del nostro Mezzogiorno, comincia a comparirti all'orizzonte un colossale monumento. L'acquedotto Carolino (noto anche come acquedotto di Vanvitelli) è l'acquedotto nato per alimentare il complesso di San Leucio e che fornisce anche l'apporto idrico alla Reggia di Caserta (o meglio alle "reali delizie" costituite dal parco, dal giardino inglese e dal bosco di San Silvestro), prelevando l'acqua alle falde del monte Taburno, dalle sorgenti del Fizzo, nel territorio di Bucciano (BN), e trasportandola lungo un tracciato che si snoda, per lo più interrato, per una lunghezza di 38 chilometri. L'opera ha richiesto 16 anni di lavori e il supporto dei più stimati studiosi e matematici del regno di Napoli (primo fra tutti Luigi Vanvitelli), destando, per l'intero tempo di realizzazione, l'attenzione da parte dell'Europa intera, tanto da essere riconosciuta come una delle opere di maggiore interesse architettonico e ingegneristico del XVIII secolo. In una precisa occasione, in via del tutto eccezionale, il Vespa Club Maddaloni è riuscito ad ottenere l'autorizzazione a percorrere in Vespa l'intero tratto superiore dell'acquedotto (foto). In quale occasione?

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Attraversati gli archi dell'Acquedotto Carolino, comincia ora la nostra scalata in salita, tra curve e tornanti fino a raggiungere la vetta più alta di Maddaloni, dalla quale si può scrutare tutta la città: Monte San Michele. All'altezza di 427 m si trova l'omonimo santuario che è anche uno dei luoghi più suggestivi della città; secondo fonti accertate il santuario era presente già nel 1113. Un sentiero che parte dalla città da una altitudine di circa 95 m si inerpica verso il santuario con la possibilità di deviare verso il castello; lungo tale sentiero sono poste le croci indicanti il percorso della tradizionale Via Crucis cittadina del venerdì santo; dal 2008 su ognuna delle 14 croci è affissa una tavoletta rappresentante il percorso tradizionale di Cristo verso il Golgota, opera realizzata dall'artista maddalonese Carmine Confessore. Il 10 maggio dell'anno 1993 Raffaele Nogaro, vescovo di Caserta, ha denominato il santuario di San Michele con il nuovo nome di santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte. Monte San Michele, nel lontano 1957, fu scenario di un importante evento vespistico. Quale?

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Ed eccoci finalmente giunti al traguardo. E il panorama che si gode della nostra città è una bella ricompensa. Grazie per aver partecipato a questo nostro Evento virtuale, nella speranza di aver saputo coniugare la passione per la Vespa alla scoperta dei nostri luoghi e di averti regalato qualche piacevole momento in questi giorni di generale difficoltà.

PS: Teniamo a sottolineare che il panorama tratto nella foto è lo stesso che, anni addietro, hanno ammirato numerosi piloti vespisti, molti dei quali nel 1958 parteciparono al prestigioso "Trofeo del Mezzogiorno Caserta-Bari". Sai chi vinse in quell'occasione?

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50 Risposte a “Tour vespistico Virtuale “Città di Maddaloni”. CLICCA QUI PER PARTECIPARE”

  1. Stupenda “manifestazione” anche se virtuale. Grazie alla iniziativa ho avuto modo di scoprire le bellezze della Vostra Città. Un po tutti pensiano di conoscere la nostra Bella Italia, invece no. Il partecipare ai raduniserve anche ad ammirare scorci che, contrariamente, non vedremmo mai.
    Bravi bravi bravi.

  2. Veramente una Straordinaria e Bellissima Iniziativa.Magnifico il Filmato e il Questionario di Efficace Cultura.
    Bravi e Complimenti Ragazzi
    Vi invio un Abbraccio Virtuale Sperando di Incontrarci al più presto.👍👏💪😘

  3. Bellissima iniziativa molto interessante e istruttiva spero un giorno di poter vedere dal vivo queste bellezze. Grazie dal V.c. Vespe del Bosco Sant’Anna di Chioggia (Venezia).

  4. bellissima esperienza,bellissimo tour anche se virtuale e speriamo di poter ripartire alla grande al piu’ presto

  5. Bellissima iniziativa, si cerca di stare vicini alla nostra passione in un momento molto delicato per tutti.
    Complimenti davvero 👋
    Enzo Palumbo
    V. C. Vesuvio ALFATERNA

  6. Iniziativa originale e molto molto bella! Non ho mai visitato Maddaloni ma grazie a questo tour virtuale ho voluto cercare su internet i vari approfondimenti che mi hanno permesso di apprezzare ancor di più la storicità di Maddaloni. Auspico di poter rifare nella realtà questo tour in vostra compagnia, un abbraccio.
    Efrem Abramo Goi

  7. Complimenti al Vespa Club Maddaloni per questa magnifica iniziativa, un saluto al Mitico Presidente Vincenzo D’Angelo 🥇

  8. Bellissima iniziativa. Bella l’idea di sviluppare il tour virtuale e creare il questionario per conoscere meglio la città e imparare anche cose nuove.
    Un’ottimo spunto per far venire la voglia di venire di persona a visitare la vostra città.

  9. Bella iniziativa! Mi sono divertito molto e per una volta, Alberto non ha dovuto spingere la mia vespa!!!! Un abbraccio a tutti e speriamo di vederci presto

  10. BELLISSIMA iniziativa,peccato di non aver mai visitato Maddaloni e quindi nel quiz ero abbastanza al buio,questo mi ha insegnato che l’Italia è tutta da scoprire e sicuramente ci INCONTREREMO Grazie e W la Vespa

  11. Bella iniziativa e tanti saluti a tutti… 🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵🛵

  12. Siete stati veramente GRANDI
    anche se virtualmente ho visto una città bellissima che non conoscevo….purtroppo….ed avete suscitato la curiosità di venirla a conoscere di persona al vostro prossimo raduno

  13. Quante cose non abbiamo ancora visto di questa splendida Italia.
    Piano piano, anche grazie alla Vespa, al Vespa Club Italia e ai suoi associati, riusciremo a scoprirne tante di queste bellezze e come ho potuto ammirare nel filmato e nei quiz anche Maddaloni merita una visita. Grazie Vincenzo a te e ai tuoi Soci/Amici.
    GRAZIE Vespa Club Maddaloni.

  14. complimenti!!!!!!! un augurio di buona fortuna a tutti .

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